Ci risiamo, l’anno scolastico è cominciato e con esso anche i primi disagi.
“Fatta la legge, trovato l’inganno! ” L’inganno qui, cari genitori, è che se vi hanno raccontato che gli insegnanti di sostegno sarebbero diventati 3500 in più. Ad un comune mortale, questa pare una buona notizia, ma il dato di fatto, che in pochi hanno possibilità di raccontare se non tramite ricorsi e vie legali, è che la situazione non solo è invariata. Se possibile è peggiorata.
Costantemente assisto, ogni inizio anno, al cambio dell’insegnante di sostegno. Vuoi perché “la preside ha deciso di destinare l’insegnante ad un’altra classe”, “trasferimento”, “non sappiamo” e fino a metà ottobre i bambini con disabilità possono trovarsi scoperti da un aiuto che è pressoché indispensabile.
Non solo, la legge prevederebbe una formazione accurata alle insegnanti curriculari affinché avvenga una vera integrazione e non ci sia una coppia (disabile/sostegno) all’interno della classe che svolge l’attività per conto suo. Ovviamente è pura utopia, chi dovrebbe preoccuparsi della formazione alle insegnanti?
Allora inizia il tram tram della ricerca delle responsabilità, i genitori inferociti vanno dalla dirigente scolastica, la dirigente li manda all’ufficio scolastico, l’ufficio scolastico rimanda alle decisioni regionali, la Regione ti spedisce al Ministero e tu, genitore, ti trovi sfinito a subire impotente una situazione che ricade su tuo figlio che dovrebbe essere tutelato e accolto dallo Stato, non abbandonato.
La situazione di sintesi è che se le insegnanti curriculari non sono formate, è difficile che accolgano un bambino disabile senza obiettare, se il sostegno non c’è o è vacillante, il bambino non solo è completamente disorientato rendendo vano il senso stesso di andare a scuola, ma quando arriverà una figura nuova dovrà cominciare da capo. Con l’insegnante di sostegno si dovrebbe creare un rapporto di fiducia talmente alto che dovrebbe essere a metà tra una relazione parentale, di amicizia e uno stimolo tale per poter progredire nella difficoltà. Conosco insegnanti di sostegno che sputano sangue per i loro bambini e a loro volta lottano contro un sistema che è delinquenziale, ma come si fa?
Per non parlare poi del quantitativo ore designato in base alla gravità. I genitori sono costretti a esultare per 2 ore alla settimana, 2 ore alla settimana? Ma chi si mangia i soldi della scuola?
Indipendentemente dalle responsabilità, Fiornoi, Gelmini, Moratti o chi per essi, mi piacerebbe che qualche ministrone, avesse la possibilità di toccare con mano cosa vuol dire. E mi piacerebbe anche che provassero tutti una sentita vergogna per non aver avuto e non avere la capacità di risolvere una situazione che ha la priorità su tutto. Le scuole cadono a pezzi, le insegnanti sono mediamente demotivate, i genitori ne hanno le tasche piene, e i bambini?
Chi pensa ai bambini?